“Ho rivisto Angelo alcuni anni fa. Lo conoscevo gia’ come valente violinista. E’ stata una sorpresa, per me, riscoprirlo in questa veste di liutaio, all’apice di un percorso formativo che non ha fatto altro che sublimare le sue doti pregresse nel campo della lavorazione del legno. E’ proprio questa sua ambivalenza, di violinista e liutaio, ha portato Angelo a raggiungere alte vette nel restauro e nella costruzione di oggetti cosi’ sofisticati ed unici. La sua sensibilita’ nei confronti della timbrica e delle caratteristiche costruttive dei piu’ svariati strumenti, che hanno la fortuna di capitare tra le sue mani, ha fatto si che potesse compiere dei veri e propri prodigi su strumenti erroneamente catalogati come inutilizzabili. Ne e’ una riprova il mio violoncello. Uno strumento anonimo di fine 800′ relegato, al triste ruolo di complemento d’arredo a causa di lavori, a dir poco, approssimativi. Angelo gli ha dato nuova vita e una nuova voce, ancora piu’ accattivante e penetrante, e’ scaturita da questo strumento che avevo perso e che ho ritrovato tra le mie mani riportato a nuova vita. Per questo gli saro’ eternamente grato.”